Questa è la torta della tradizione gessate!In realtà ci sono diverse ricette e ogni paese della Martesana ha la sua. Non sono di Gessate, lo sapete, ma amo questo piccolo paese della pianura per tanti motivi, uno di questi è l'attaccamento alle tradizioni: perché credo che non si possa guardare al futuro senza avere radici ben ancorate, certo è che bisogna sapersi mettere in gioco!La prima domenica di ottobre si svolge la festa paesana con la sfilata medievale e, una delle protagoniste indiscusse, è proprio lei, la #paciaréla o #tortapaesana o #tortadegliavanzi che si fa con pane raffermo, latte, cacao, cioccolato, uvetta, cedro e qualcuno aggiunge anche uova e pinoli.Per realizzare questa torta ho fatto diverse indagini: sono stata dal fornaio del paese, ho chiesto la ricetta alla mamma di un'amica gessate doc, ho elargito paciaréla per avere il parere e correggere in base ai riscontri ricevuti e mi sono confrontata con un'amica, redattrice del "Dialogo - il giornale comunale - come me) che aveva appena finito di scrivere un articolo bellissimo dedicato a questa torta...insomma una bella indagine per capire cosa c'è dietro questo dolce caratteristico di questo territorio che è giusto tutelare e conservare.Un grazie alla ProLoco di Gessate e all'amica Lucia che ha organizzato l'evento di premiazione della miglior paciaréla (sono arrivata seconda!!) perché conservare la propria identità è importante e funzionale all'accoglienza di chi conserva la propria, diversa!Se volete cimentarvi nella preparazione degli ingredienti necessari alla realizzazione di questa torta, nelle note in basso trovate i link alla ricetta delle rosette, degli amaretti e del pan d'anice.
250grpane raffermovanno benissimo le rosette o le michette
150grpane anice
150grCedro candito
150grUvetta sultanina
60grZucchero a velo vanigliato
35grCioccolato fondente
100grcacao amaro
100grcacao dolce
50grZucchero
1pizzicoSale
160gramaretti
Istruzioni
La sera prima ho messo a bagno l'uvetta in modo da idratarla un po'
Ho poi messo a bagno anche il latte con il pane di alcuni giorni prima (io ho usato le rosette ma vanno benissimo anche le michette).
Ho aggiunto il cioccolato fondente tagliato a pezzetti e il cacao amaro e quello dolce.
La mattina dopo ho aggiunto gli amaretti e il pane anice e lo zucchero.
Alcuni a questo punto la passano nel passaverdure, altri invece, se hanno ben spezzato tutti gli ingredienti e lasciato tutta la notte a bagno, saltano questo passaggio.
A questo punto ho aggiunto il cedro candito e l'uvetta.
Ho unto bene la teglia con burro e pochissima semola e l'ho ricoperta con pinoli (non tutti li mettono, alcuni preferiscono senza pinoli!).
Infine l'ho cotta in forno a 175°C con un pentolino di acqua in modo da mantenere il vapore costante per circa 1 ora e mezza.
La fase della cottura è molto delicata...pensate che prima si andava a cuocere la torta nel forno del paese.