Lo sapete, sono sarda. E ho un ricordo indelebile impresso nella mente che è il profumo di pane che mia madre portava a casa quando rientrava da scuola.
Lei era maestra e insegnava in un piccolo paesino che si chiama Nebida. Un paesino di minatori e di persone che lavoravano e vivevano intorno alla miniera.
Una Signora, le regalava sempre il pane civraxu, rigorosamente cotto nel forno a legna e che lei custodiva gelosamente fino a arrivare a casa e condividere con tutta la famiglia.
Ho cercato diverse volte di replicare questo pane, con insuccessi di ogni tipo…ma poi, tramite la mia amica Manu, che mi ha regalato il libro #saludietrigu, ho conosciuto Gerardo Piras che mi ha gentilmente messo a disposizione il suo sapere e ho ottenuto un pane civraxu simile al ricordo che avevo impresso…ancora perfezionabile, badate bene, ma questo si raggiunge con l’applicazione, a furia di fare e rifare.
Vi lascio la ricetta e spero possiate dilettarvi in questa preparazione per ottenere un pane tipico sardo fatto con semola di grano duro e fior di farina!
Nel suo libro, Gerardo, spiega sia in italiano che in sardo, le ricette e i procedimenti. “Saludi e Trigu” è una forma di saluto in cui si augura al nostro amico di avere “salute e grano”, cioè avere sempre qualcosa da mangiare! Se riuscite, comprate questo libro e avrete a disposizione un pezzo di storia di panificazione!

Pane Civraxu
Ingredienti
- 250 gr semola di grano duro io ho usato semola senatore cappelli del mulino di nurri
- 250 gr fior di farina sempre senatore cappelli del mulino di nurri
- 300 gr Acqua
- 100 gr licoli rinfrescato e maturo
- 10 gr Sale
Istruzioni
- La lavorazione avviene in diversi momenti: 1. si scioglie il sale nel 70% di acqua del totale e si fa autolisi con il 70% di acqua e tutta la farina. Si aggiunge anche il lievito e si realizza un impasto non formato che si lascia riposare per circa 1 h. 2.si impasta il pane aggiungendo il restante 30% di acqua fino a ottenere un impasto omogeneo e vellutato 3.l'impasto viene messo a lievitare in un mastello piatto fino a quasi il raddoppio 4. si procede a realizzare le pezzature o, se sarà un'unica pezzatura, allora alla preforma e forma dell'impasto fino al completamento della seconda lievitazione 5. a lievitazione avvenuta, si procede con la cottura. Io ho usato la pentola di ghisa e ho cotto in forno statico preriscaldato a 200°C con il coperchio per poi proseguire altri 20 minuti senza coperchio.